Ricetta: era un elemento tradizionale della colazione povera contadina, accompagnato dalla polenta. Ancora oggi è prodotta e diffusa in tutta la regione: di zona in zona il nome può subire leggere modifiche (martundela, markundela, markandela) ma la ricetta resta pressoché identica. Si ottiene macinando insieme fegato, milza, reni, polmoni, grassi teneri del ventre e carni sanguinolente del suino. La concia è costituita da sale, pepe e, talvolta, aglio e vino. Dallimpasto si ricavano sfere che si avvolgono nellomento e sono poste a riposare su ripiani cosparsi di farina per polenta. Nei tempi antichi, si faceva stagionare sotto strutto; oggi si consuma fresca. Il modo più classico per cucinarla consiste nel bollirla in una pentola colma di vino rosso.
CONTENITORE
Ingredienti: Omento; farina di mais
Bibliografia:
Atlante Slow Food dei prodotti italiani, Slow Food Editore, Bra 2012
Salumi d’Italia. Storia, produzione, assaggio, Slow Food Editore, Bra 2007 (2001)
Dizionario delle cucine regionali, a cura di Paola Gho, Slow Food Editore, Bra 2010 (2008)